XI Edizione Premio di giornalismo della Svizzera italiana

Alla presenza di numerosi ospiti e giornalisti, con un videomessaggio della Consigliera di Stato Marina Carobbio, si è tenuta questa sera all’Auditorium dell’USI di Lugano la proclamazione dei vincitori della XI edizione del Premio di Giornalismo della Svizzera Italiana.

Ad aprire i lavori è stato il discorso del Presidente ATG Roberto Porta in difesa della stampa e della categoria che qui riportiamo:

Inizio con una domanda: noi qui i giornali li leggiamo ancora, vero? 

E dopo averli letti ci resta anche un po’ di energia…. 

Ringrazio tutti voi presenti, la consigliera di Stato Marina Carobbio che con il suo Dipartimento ha garantito il patrocinio di questo premio, e soprattutto Banca Stato Ticino, il suo sostengo è per noi fondamentale per poter organizzare questo concorso giornalistico. 

Una grande grazie va anche alla giura del premio, presieduta da Roberto Antonini, al comitato ATG, e in particolare alla nostra segretaria operativa Natascha Fioretti.

Quest’anno la cerimonia di premiazione sarà preceduta da una tripla intervista per capire cosa significa fare il nostro lavoro in contesti decisamente pericolosi: il contesto della dittatura e quello del conflitto.. Ringrazio già fin d’ora i nostri tre ospiti: Marta Serafini, Luca Steinmann e Kirill Artemenko.  

Ma torniamo alla questione della lettura dei giornali, anche da parte dei consiglieri federali. E per giornali oggi vanno intesi tutti i media. Ho portato con me un libro dell’ex consigliere federale Moritz Leuenberger, che negli anni 2000 ha pubblicato due libri in cui ha raccolto una parte dei suoi discorsi da ministro. E qui in questo volumetto: “Träume und Traktanden”, c’è anche un discorso dedicato proprio al nostro settore, in occasione della consegna di un premio giornalistico a Zurigo. Cito, e comincio proprio dalla prima frase: “Sono un lettore di giornali, altrimenti non potrei essere un politico”. E poi aggiunge: “La stampa ha un compito particolare, una corresponsabilità per il clima politico di questo Paese. Spero che proprio per questo si possa capire, si possa misurare, quanto grande sia la speranza che riponiamo nella stampa”. Il libro di Leuenberger è del 2000, internet iniziava comparire sui nostri computer, con i telefonini si telefonava e poco più, non c’erano le grandi piattaforme online. E la stampa aveva una diffusione diversa rispetto ad oggi, ma la corresponsabilità rimane la stessa: forgiare il clima politico del Paese. È una responsabilità alta, perché in gioco c’è la democrazia. Ecco perché ATG sottolinea l’importanza di un’educazione ai media dalle scuole medie in su, perché i giovani sono i lettori, gli ascoltatori, gli spettatori del futuro. E se si sfilaccia il rapporto con il pubblico, anche quello giovane, alla fine, come dice Leuenberger, ne risente anche il nostro clima politico.

L’uscita di Cassis, il suo vantarsi di non leggere i giornali, deve essere per noi uno sprone, proprio in questo ambito, quello dell’educazione ai media. Auspichiamo con forza che il Gran Consiglio ci dia una mano in questo senso. Il tema, compreso quello dell’aiuto ai media, è fermo a Bellinzona da troppo tempo. Certo i problemi del nostro settore sono molteplici, a cominciare dal fatto che ormai da 20 anni manca, RSI a parte, un contratto collettivo di lavoro. Su questo punto Impressum, la nostra associazione di categoria a livello nazionale, di cui è ATG è la voce nella Svizzera italiana, ha lanciato proprio in questi giorni una petizione, per richiamare gli editori alle loro responsabilità contrattuali. Il tempo è ormai scaduto. Contratto collettivo significa migliori condizioni di lavoro e maggiore qualità dei prodotti giornalistici. 

Concludo, con qualcosa di scomodo. In primavera ho partecipato, come tutti gli anni, all’assemblea nazionale di Impressum a Friborgo, come ospite esterno c’era Daniel Lampart, il direttore dell’Unione sindacale svizzera. Lampart è intervenuto e ci ha tirato un po’ le orecchie, ci ha detto che la nostra categoria non è unita. Con i problemi che abbiamo dovremmo essere molto più compatti. Come non dargli ragione. Purtroppo è davvero così, anche da noi nella Svizzera italiana, quanti sono – immagino purtroppo che siano numerosi – i giornalisti che non sono iscritti a una delle associazioni professionali? Questo è un problema, non possiamo immaginare il nostro lavoro solo su base individualistica. Il nostro lavoro non può limitarsi alla nostra singola scrivania o al nostro microfono. Dobbiamo pensarlo dentro una categoria, e dimostrare compattezza, perché le sfide da affrontare sono davvero gravi e numerose. Abbiamo questa responsabilità. Dobbiamo davvero farla nostra.  

Mi fermo qui, buona cerimonia e buon dibattito a tutti voi, grazie per la vostra presenza. 

Come ha detto Roberto Porta nel suo discorso, la cornice del premio è stata anche l’occasione per dibattere del presente e del futuro del giornalismo nella Svizzera italiana e dell’informazione in tempo di guerra con diverse firme di spicco intervistate da Bettina Müller e Roberto Antonini:

– Marta Serafini giornalista del Corriere della Sera, inviata in Ucraina, esperta di terrorismo e relazioni internazionali
– Luca Steinmann, giornalista e reporter, inviato freelance in Ucraina
– Kirill Artemenko, direttore in esilio della testata russa indipendente Paperpaper

Premio di giornalismo della Svizzera italiana

XI Edizione

Il Premio, fondato nel 2001 e a scadenza biennale, intende promuovere il giornalismo di qualità, espresso attraverso tutti gli strumenti e le modalità che caratterizzano oggi la professione. Cinque le categorie previste (Stampa scritta, Televisione, Radio, Fotografia, Online) e il premio speciale freelance istituito quest’anno.

La giuria, presieduta da Roberto Antonini e composta da professionisti di tutte le principali testate della Svizzera Italiana e specialisti in comunicazione, ha attribuito i seguenti premi:

Categoria Stampa scritta

Federico Franchini
“Caccia al cobalto sulle Alpi piemontesi” 
(Area, 17 novembre 2022)

Il premio per la sezione Stampa Scritta va al servizio di Federico Franchini “Caccia al cobalto sulle Alpi piemontesi” pubblicato dal quindicinale “Area”. Il reportage, corredato di un lucido commento, mette a fuoco come dietro il “verde” della transizione ecologica esista un lato “grigio”. Il cobalto è presente nelle batterie delle auto elettriche e in altre tecnologie ritenute “più ecologiche”. Attualmente è estratto principalmente in Congo ma pure l’Europa è interessata a poter aumentare la propria produzione locale. Questo ben documentato articolo lega il globale al locale e riflette sulla transizione energetica evidenziando anche contraddizioni e criticità.

Categoria Televisione

Nicola Agostinetti, Riccardo Silvestri e Aron Anselmi
“Orchi in chat” 
(Patti Chiari, RSI LA1, 16 aprile 2021)

Tra i 9 servizi televisivi candidati al premio ATG 2023, tutti di qualità, la giuria ha scelto quale miglior lavoro, il servizio andato in onda il 16 aprile 2021 in Patti Chiari (RSI), firmato da Nicola Agostinetti insieme ai registi Riccardo Silvestri e Aaron Anselmi. Il tema, quello della pedofilia online e degli adescamenti di bambini e ragazzi tramite i social, è trattato in modo particolarmente efficace con il registro dell’inchiesta. Il giornalista costruisce un profilo finto, facendosi passare per una ragazzina pre-adolescente ed entrando così in una fitta rete di sfruttamento sessuale dell’infanzia. « Orchi in chat » ha una forte scrittura scenografica e riesce nel contempo a mantenere una notevole  credibilità giornalistica proponendo  uno sguardo oggettivo, distaccato, non retorico. Molto interessante ed efficace la narrazione che si sviluppa su più piani e che crea un climax ascendente tenendo lo spettatore incollato allo schermo per non perdersi l’epilogo. Che in effetti è una chicca giornalistica: l’adescatore pedofilo viene stanato dal giornalista aiutato da una giovane attrice che si presta a impersonare il ruolo della ragazzina. Un lavoro indubbiamente di notevole qualità, ben costruito, socialmente utile.

Menzione speciale

Francesco Muratori
“Giovani e suicidio, la storia di Diego” 
(Strada Regina, RSI LA1, 9 aprile 2022)

La menzione speciale va al servizio curato da Francesco Muratori per il magazine « Strada regina » (RSI). Tratta di un tema estremamente delicato e sensibile, il suicidio tra i giovani. Lo fa attraverso la storia di Diego, raccontata con toccante sobrietà dai genitori del ragazzo che si è tolto la vita. Una testimonianza cruda che promana grande sincerità e sofferenza, contestualizzata in studio con l’intervista a due ospiti, una rappresentate di una Ong e uno psichiatra, oltre all’estratto d’archivio di un’intervista televisiva al cantante belga/ruandese  Stromae, vittima di una profonda depressione. Un servizio che non contempla una particolare sceneggiatura ma che riesce nella sua semplicità a trasmettere un messaggio forte e importante. Giornalisticamente un’operazione molto riuscita nella sua linearità.

Categoria Radio

Tomas Miglierina 

“5 cose che so del mondo” 

(Rete Due, 20-24 giugno 2022)

Una testimonianza rara di un giornalista che conclude un percorso importante del suo impegno come inviato e corrispondente per il Telegiornale. Tomas ci offre uno spaccato di esperienze vissute e trasmesse a noi con professionalità e tanta passione. Uno spaccato di storia: dai Balcani, dagli Stati Uniti, da Bruxelles e tante storie rimaste nella mente per quella sua capacità di chiarezza e di sintesi nel raccontare non solo la complessità dei meccanismi europei, ma anche il lato umano che spicca nei suoi incontri con donne e uomini che lo hanno segnato.

Domande profonde sul senso del nostro lavoro sono messe in campo: dietro il giornalista cosmopolita, c’è l’uomo che si interroga sul senso della Storia, della guerra, della pace (con o senza giustizia) e che ci invita a riflettere con sapienti pause musicali. 

Ci piace considerare questo premio un manifesto del lavoro giornalistico di qualità del Servizio Pubblico.

Menzione speciale

Barbara Camplani 

“Nome di copertura: Cariberto” 
(Laser, Rete Due, 13 aprile 2022) 

All’ultimo minuto, prima che scompaia, Barbara Camplani acchiappa il rivolo ticinese della P-26 con una testimonianza eccezionale. Un membro dell’organizzazione segreta, nome di copertura Cariberto, la guida nella storia e nei luoghi operativi dell’organizzazione di resistenza emersa negli anni Novanta. L’uomo, che svela un segreto conservato per tutta una vita, è… suo nonno! Lei riesce ad essere la nipote che ascolta, ma anche e soprattutto la giornalista capace di far emergere la storia senza schivare puntualizzazioni di fronte a contraddizioni mai sciolte e interrogativi ancora aperti della Guerra fredda nel nostro Paese.

Categoria Multimedia

Ludovico Camposampiero e Alessandro Ferraro
“La cocaina inonda l’Europa arrivando via mare” 
(www.rsi.ch/news, 12 luglio 2022)

La giuria ha apprezzato nel lavoro di Ludovico Camposampiero e Alessandro Ferraro, “La cocaina inonda l’Europa arrivando via mare”, la capacità di raccontare una storia, con dei video realizzati con gli stessi materiali, ma declinati per due media distinti – web e televisione – e poi integrati in un’esposizione testuale corredata da grafici, iperlink e servizi precedentemente realizzati dalla RSI. 

Il valore aggiunto del lavoro di Camposampiero e Ferraro è proprio l’uso della doppia versione del video: versione estesa per il web con narrazione in sovrascrittura (fatto questo che ne permette la fruizione anche dai dispositivi mobili e sui social), e versione breve per il TG.

Forse si poteva contestualizzare meglio il motivo per cui la Svizzera italiana è direttamente interessata dal traffico di cocaina che passa dal porto di Gioia Tauro, ma nell’insieme è sicuramente il lavoro che più di tutti quelli presentati quest’anno, ha, a pieno titolo, il carattere di prodotto multimediale.

Categoria Fotografia

Alessandro Crinari 
“Noè Ponti va alle Olimpiadi” 
(TI-Press, 27 marzo 2021)

Una bella foto, intensa, originale mostra il nuotatore Noè Ponti nel marzo 2021 sotto la doccia a Savosa prima della sua partenza per le Olimpiadi.

Lo scatto lo ritrae nel suo elemento preferito – l’acqua – in una posa inedita di grande effetto.

CATEGORIA FOTOGRAFIA – CRONACA 

Chiara Zocchetti 

“Matrimonio per tutti” 
(Corriere del Ticino, 27 settembre 2021)

Una bella foto di cronaca che con semplicità racconta, testimonia un momento importante: il sì dell’elettorato svizzero il 26 settembre a estendere il matrimonio anche alle coppie maschili e femminili. Qui si vede una ragazza che ha appena appreso la notizia inginocchiarsi e chiedere la mano della compagna. Uno scatto simbolico di grande significato.

Categoria Freelance

Andrés Bignasca 

“Voglio andare a vivere in Val Colla” 
(Corriere del Ticino, 28 novembre 2022)

La pagina intera del giornale presenta due articoli. Nel primo, l’autore ricorre al filo conduttore del viaggio su mezzo pubblico per raccontare vari incontri e relativi commenti e giudizi a proposito della regione in particolare. Nel secondo articolo (di taglio molto diverso) si rende conto del possibile sviluppo urbanistico della valle. La pagina presenta un buon equilibrio tra il contributo di raccolta di testimonianze e quello più documentario. Originale e innovativo l’approccio, belle le testimonianze e le immagini: il signore che a Cozzo falcia a mano, mentre l’autopostale continua a salire… Fiuto per un tema di cronaca sulla base di un documento politico pianificatorio: le persone che voltano le spalle alla città e alla sua confusione. A che prezzo? Le testimonianze fanno capire meglio cosa sta dietro la scelta e quali sono i vantaggi e gli svantaggi.